top of page

UNA VITTORIA IMBRATTATA

Un braccio teso, alzato verso il pubblico in segno di sfida e di spavalderia. 

Un gesto purtroppo noto, troppo simile a quell’inno al disprezzo della vita umana e dei fondamentali diritti che nel secolo scorso ha scritto alcune delle pagine più buie e traumatiche d’Europa. 

10 aprile 2022, Portogallo

Durante la premiazione di una tappa degli europei di Go Kart juniores in Portogallo, mentre veniva  trasmesso l’inno italiano, sul gradino più alto del podio, Artyom Severyukhin ha fatto il saluto nazista con il braccio alzato, rovinando così di fatto una delle sue vittorie più importanti.

Il quindicenne ha pubblicato il giorno dopo le accuse un video sul suo canale Instagram dicendo: "Non ho mai supportato il nazismo e lo considero uno dei peggiori crimini dell'umanità. So di essere colpevole".

A noi allora ci viene spontaneo chiedere: “perché l’ha fatto”?  

Subito arriva la risposta: “Sul podio ho fatto un gesto che molti hanno percepito come un saluto nazista.      Non è vero. I ragazzi di fronte al podio mi hanno fatto capire che in Italia non è accettato colpirsi sul petto e fare il saluto fascista, volevo solo fare il gesto e non so spiegare come sia nato".

Queste due frasi secondo noi hanno un significato molto diverso, che fa capire che in realtà sono “scuse” arrancate per cercare di limitare il guaio.

Il pilota è stato subito espulso e squalificato dal team per cui gareggiava, il quale non ha creduto alle sue motivazioni, e gli sono state imposte conseguenze irreversibili.

Marco Bettoni

con la partecipazione di 

Gabriele Caleffi

Riccardo Bosio

Vlad Florea

bottom of page