EDITORIALE
Rieccomi qua… Per l’ultima volta ormai. Devo salutarvi cari lettori, per me è arrivato il momento di proseguire la mia strada, dovendomi lasciare alle spalle, molto spiacevolmente, anche InCrescendo. Sarò onesta: nemmeno adesso, mentre sto scrivendo queste parole, riesco a realizzare il fatto che sia arrivata la fine, per me, di questo incredibile percorso. È stata un’esperienza ricca di ostacoli che, come una grande redazione unita, abbiamo imparato a sorpassare, e grazie a ciò ho imparato a crescere.
InCrescendo, prima di essere un giornale, è una famiglia, una famiglia composta da novità, addii e benvenuti, da accoglienze e da abbandoni… Siamo stati (e lo siamo ancora!) una famiglia che ha imparato ad adattarsi a tutti i grandi inconvenienti che ci si sono presentati davanti. Abbiamo affrontato una pandemia, che ha comportato un enorme lockdown; abbiamo dovuto adeguare il nostro giornale e le nostre riunioni, rendendo il tutto virtuale; e ora stiamo vivendo una situazione che mai nessuno avrebbe pensato possibile ai giorni nostri in Europa: la guerra. Possiamo dire che ne abbiamo vissute (e ne stiamo vivendo) di tutti i colori, ma che nonostante ciò, siamo sempre più forti di prima.
Non potevamo non dare quindi questa impronta a questo numero. Il fulcro di molte nostre riflessioni ed articoli è infatti la guerra di cui ancora oggi l’Ucraina è vittima. Una guerra spietata, che non tiene conto dell’innocenza di certe persone, e che ha già fatto tante vittime, fisicamente, ma soprattutto psicologicamente.
La copertina in primis è dedicata a tutte quelle persone che devono riuscire a ricucire la propria identità, la propria bandiera. Sono persone per cui noi proviamo compassione ma di cui non conosciamo il volto. Persone che spesso nominiamo, ma il cui nome per noi è vuoto. Sono persone normali, sconosciute per la maggioranza, ma che si sono viste strappare via, nel modo più brutale, la loro vita, la loro casa, la loro bandiera e il loro stato.
Abbiamo quindi deciso di dedicare a questi “volti sconosciuti” il nostro giornale che, seppur poco conosciuto, è sempre presente e fa sempre sentire la propria voce ed opinione.
Non abbiamo però rinunciato a quella che è ormai una “tradizione ed una garanzia”: potervi assicurare una vasta gamma di contenuti di vario genere. Come sempre vi sarà una sezione dedicata alle interviste, immancabili nel nostro giornale, dove potrete sfogliare il “pezzo forte” di questo numero: l’intervista alla pianista di fama internazionale, Anna Kravtchenko!
Ma non ci sarà solo la sua voce, bensì anche altre interviste, come ad esempio quelle fatte ai vari assessori comunali.
Si potrà danzare sulle note dei film, o su quelle dell’arte, ci si potrà immergere nel mondo dello sport, che superficiale non è, oppure leggere i nostri sogni. Come sempre InCrescendo tenta di dare argomenti ed articoli che possano piacere a tutti quanti, e che possa accontentare tutti quanti voi lettori!
Speriamo vivamente che le nostre proposte possano destare la vostra curiosità e la vostra approvazione.
In questo giornale ho messo me stessa, forse anche più degli altri, perché sapevo che la scritta “Fine” sarebbe arrivata in fretta. Mi sono quindi immersa in esso, e ho speso ogni mia energia per cercare di trasformalo in qualcosa di magnifico ed unico, anche se nonostante questo non sono riuscita a fare tutto ciò che mi ero proposta. Però è proprio questo il bello di InCrescendo: si può essere liberi, si può essere se stessi, senza dover seguire troppi schemi, avendo dei confini molto malleabili e poco rigidi.
Come in ogni numero, in questo magazine ci siamo noi, un gruppo di ragazzi curiosi, che amano scrivere e mettersi in gioco, ma che per l’appunto sono ragazzi, esseri umani, che quindi sbagliano, cadono, ma che sanno rialzarsi! L’essenza di InCrescendo è la nostra umanità, il nostro spirito di squadra, il nostro altruismo e le nostre imperfezioni. E sono proprio queste caratteristiche a rendere ogni numero, ogni edizione, unica ed autentica.
Non voglio dilungarmi ulteriormente, voglio che siate voi a scoprire, e poi a valutare, se le mie parole sono veritiere o meno, se davvero InCrescendo è così unico e se davvero è caratterizzato da questa varietà di offerte.
Concludo augurando buona lettura ai nostri amati e fidati lettori, ma soprattutto augurando il meglio a questa fantastica redazione. Sono stati tre anni ricchi di esperienze, che mi hanno fatta crescere e maturare, e che soprattutto mi hanno fatto amare questo magazine. Chiedo ai futuri redattori di fare onore a questo incredibile giornale, di farsi valere e di far valere le proprie idee, senza lasciarsi contaminare da nessuno.
Voglio dire a coloro che entreranno l’anno prossimo di curiosare e di credere. Di credere in ciò che fanno e in ciò che vogliono fare, di essere affamati di notizie e di ricercare, senza mai accontentarsi di ciò che è mediocre e poco soddisfacente. Vivete InCrescendo! Amate InCrescendo e raccontatelo! Raccontate lui e raccontate voi! Siate voi stessi, sempre. Non lasciate mai che qualcuno intacchi la vostra genuinità ed autenticità.
Mi raccomando non siate rigidi, InCrescendo è tutto fuorché questo. InCrescendo è fatto di sogni, speranze, ambizioni e soprattutto naturalezza.
Questo è tutto ciò che posso dirvi.
Vi saluto ed auguro a tutti quanti una buona lettura ed un buon proseguimento del vostro e nostro percorso.
Vi ringrazio tutti quanti!
La vostra direttrice,
Ecaterina Gidioi