INGEGNERE, CON L'APOSTROFO
Osservo molto quello che mi circonda e per questo posso pormi delle domande. Non capisco come certe persone detestino grandi città d’arte presenti nel proprio Paese o all’estero. Mi appassiona particolarmente ingegneria, ma non una qualsiasi, nonostante ce ne siano davvero molte: ingegneria biomedica, ingegneria fisica, ingegneria forense, ingegneria gestionale, ingegneria aerospaziale, ingegneria ambientale, ingegneria chimica, ingegneria energetica, ingegneria dei materiali, ingegneria meccanica, ingegneria mineraria, ingegneria navale, ingegneria nucleare, ingegneria informatica, ingegneria elettronica.
Il lavoro dei miei sogni, in questo momento, è diventare un ingegnere civile. Non bisogna pensare che passo solo giornate a sfogliare riviste di design d’arredo o vedere prototipi di camere da letto. Se questa mansione venisse da tutti svolta in modo eccellente potrebbe cambiare il mondo.
Se torniamo un po' indietro nel tempo, capiamo che questo lavoro nasce quando l’uomo nomade intuisce il bisogno di vivere in modo stabile su un territorio. Infatti i primi ingegneri civili della storia sono gli antichi egizi e gli abitanti della Mesopotamia. Già tra il 4000 e il 2000 a.C. nacquero le piramidi, i templi, le ziggurat e i luoghi di culto. In questo periodo i Sumeri inventarono i mattoni e con essi le prime città stabili popolate. Anche se non laureati, essi furono le prime persone ad erigere una costruzione pubblica. Col tempo l’evoluzione aumentò gradualmente: i romani crearono arene, acquedotti e sistemi fognari, ponti, piscine, strade e le bellezze italiane che osserviamo ancora oggi. Le colonne greche e i loro templi, l’impero cinese e la più grande muraglia della storia, le pietre inglesi di Stonehenge, le prime chiese europee nate da diverse correnti artistiche e strutturali. Le nostre affascinanti città come Firenze, Venezia, Torino, i più bei palazzi francesi, la grandezza tedesca, le colorate strutture russe e olandesi. L’evoluzione in America con la nascita delle megalopoli più immense del mondo, gli skyline, le città che non lasciano spazio alla natura, le baraccopoli, le strutture e caserme dismesse. I muri che dividono gli Stati, i campi di prigionia, i luoghi di tortura.
Ovviamente ogni evoluzione che ha cambiato e sta cambiando la vita delle persone ha degli aspetti negativi. Un bravo ingegnere civile deve saper controllare quello che è in suo potere, perché nella storia passata furono essi a creare con edifici o strutture dei disastri economici e sociali. Spesso la domanda che mi viene posta dai miei coetanei è la seguente: ma cosa fa un ingegnere? Non è un muratore, no? Che differenza c'è tra un ingegnere civile e un architetto? Sostanzialmente l’ingegnere è colui che progetta, pensa e da il via per la realizzazione di tutte quelle strutture e infrastrutture fondamentali per la società e la nazione in cui si lavora, quindi gallerie, ponti, dighe, strutture per scopi industriali, sistemi di smaltimento, raccolta e manutenzione. Edifici pubblici per lo sviluppo della vita. Ma non solo, perché cura anche gli impianti collegati alle strutture realizzate come per esempio quello idrico. Invece l’architetto è colui che disegna e quindi progetta mobili, interni, arredamenti, l’organizzazione d’una casa. Progetta in base alla richiesta.
Per diventare un ingegnere civile bisogna studiare e quindi intraprendere un importante percorso di studi. Una volta terminata la Scuola secondaria di primo grado, bisogna proseguire gli studi con cinque anni di Scuola superiore. È consigliato frequentare un Liceo o un Istituto tecnico (io l’anno prossimo inizierò il Liceo scientifico tradizionale) per essere pronti all’Università, infatti, si deve intraprendere un cammino verso la laurea. Una volta frequentata l'Università e poi ottenuto un titolo magistrale, c'è la possibilità di partecipare all’Esame di Stato ed essere abilitato come ingegnere civile. Con una laurea triennale non si può essere ammessi all’esame e di conseguenza il titolo assegnato è solo quello di dottore in ingegneria.
Le principali discipline nel quale bisogna essere abile sono le seguenti: analisi matematica, geometria, fisica, chimica. Scienza delle costruzioni, idraulica, tecnologia dei materiali e topografia. Tecnica delle costruzioni e infrastrutture. Oltre a queste materie, per assumersi la responsabilità del lavoro, l’ingegnere deve anche essere a conoscenza di tutte le pratiche di sicurezza e i sistemi per mantenere quest’ultima.
Al mondo, ci sono e ci sono state, importanti figure riguardanti questo mestiere. Come ad esempio Fazlur Rahman Khan, ingegnere civile originario del Bangladesh-americano, che nella seconda metà del ‘900 divenne il padre dei grattacieli e dei progetti tubolari. L’italiano Pier Luigi Nervi, oltre che ingegnere anche imprenditore e accademico, creatore di grandi strutture sportive e anche incaricato dal Papa per la realizzazione di nuove aule. Collaborò con altri noti ingegneri civili internazionali.
Anche le donne assumono importanza in questo ruolo. Come Emily Roebling che a seguito della morte del marito, grazie al suo ruolo di ingegnere anche se donna, concluse la realizzazione del ponte di Brooklyn. In Italia la prima donna a laurearsi in ingegneria civile fu Emma Strada, che il 7 luglio 1908 si laureò con pieni voti al Politecnico di Torino, classificandosi terza su 62 partecipati al corso. In seguito, lavorò in tutta Italia a importanti progetti come la galleria in Valle D’Aosta per drenare l’acqua di una miniera, ad una rete ferroviaria-auto-moto-funicolare di Catanzaro. Questo fa capire che, nel nostro Paese, solo da un secolo le donne ricoprono il ruolo di ingegnere, nonostante il mestiere esista da millenni. L’Agenda 2030 nei suoi obbiettivi comprende anche quella della parità di genere (obiettivo cinque) e credo sia strettamente collegato a questo lavoro. Secondo le statistiche del centro studi, Consiglio Nazionale Ingegneri di Roma (su dati Istat), in Italia le donne laureate in ingegneria sono poco meno di 150mila, ovvero il 19,1% del totale degli ingegneri pari a 765mila persone. 4 donne su 10 laureate hanno meno di 35 anni essendo da poco svolta la mansione di ingegnere da tutti ma il dato è in continua crescita. In media, sulle donne iscritte ai corsi di ingegneria, il 29,8% frequenta l’ingegneria civile ed ambientale mentre il corso più frequentato riamane quello dell’architettura. Il 30,2% delle donne che persegue la laurea in ingegneria civile ed ambientale riesce a superare il primo livello ai corsi. Invece ai corsi di secondo livello solo il 27,2%, ovvero 713 donne arrivano alla laurea in ingegneria civile che rispetto ad altre tipologie viene perseguita fino alla fine da un’alta percentuale. In seguito alla laurea, il 74% delle donne trova un impiego in Italia e quindi un lavoro. Se facciamo un confronto con gli altri stati dell’Unione Europea, sulla base di dati del centro studi esplicitato in precedenza (su dati Eurostat), notiamo che negli ultimi anni l’Italia è il secondo Stato, dopo la Svezia, con il maggior numero di lauree in ingegneria attribuite alle donne, il 28% sono donne e il 72% sono uomini. Questo dato tiene alta la concorrenza europea per parità di genere. Secondo me, la mansione lavorativa di ingegnere civile, si manterrà tale anche in futuro, ma gli scopi saranno diversi e quindi anche le attenzioni da apportare nel lavoro. Le costruzioni future non saranno fondamentalmente molto diverse da quelle del 2022 però sotto d’esse, anche se non possiamo vedere nulla ci sono delle accortezze.
I principali obiettivi da rispettare sono: strutture tecnologiche, ecosostenibili, sicure, funzionali. Siamo 8 miliardi di esseri umani, tutti sullo stesso pianeta, cresce la popolazione, quindi cresce la richiesta di servizi pubblici sicuri. Una buona accortezza sarebbe quella di sostituire strutture già esistenti, magari non funzionali, con strutture nuove e sostenibili. Utilizzare materiali riciclati come acciaio, gomma, legno di recupero, bambù, vetro. La sicurezza deve partire con impianti antisismici, allarmi di sicurezza, estintori funzionanti, rilevatori di perdite di gas o fumo. Nonostante tutto per avere al completo le comodità ecosostenibili sarebbe opportuno sostituire gli isolanti termici con isolanti verdi: lana e cellulosa. Mantenendo alta l’attenzione su questi aspetti prendiamo parte agli obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare al sesto, per avere servizi igienico-sanitari sempre più funzionanti e all’avanguardia, al nono con infrastrutture innovative e all’undicesimo creando città e comunità sostenibili da diversi punti di vista. Visto l’aumento demografico è bene risparmiare spazio ed evitare di sfruttarne di nuovo. Il secolo appena passato non aveva molte accortezze rispetto al risparmio di spazi verdi, al risparmio di materiali o alla sicurezza, il forte sviluppo economico non pensava a quello che sarebbe potuto succedere. Noi, invece, in questo secolo, portiamo sulle spalle il peso del passato ma per fortuna la ragione ci aiuta a riparare gli errori, anche se non si tornerà più indietro.
Secondo il mio punto di vista un altro elemento chiave è la bellezza, quindi creare edifici pubblici esteticamente belli, senza utilizzare colori sgargianti che influiscono sull’impatto visivo ma con l’utilizzo delle forme, delle linee e delle pareti.
Oggi, questa mansione lavorativa com’è? Bisogna, innanzitutto, rendersi conto che l'ingegnere civile svolge anche un lavoro burocratico. Ho constatato tutto ciò grazie all’azienda della mia famiglia. Non è per nulla facile costruire una stalla per vacche, per lo più i tempi sono lunghissimi e una struttura del genere è necessaria. L’ingegnere preso in causa per questo progetto deve attenersi a delle tempistiche. È servito più di un anno per ricevere tutti i permessi derivati da leggi statali, in seguito dall’organizzazione della Regione ed infine avere i documenti rilasciati da enti che permettono la stesura del progetto, con il consulto della provincia d’appartenenza. Solo l’ingegnere può constatare di persona e prelevare queste carte e questi permessi. Forse l’ostacolo più impegnativo deriva dai decreti della provincia sempre in mutazione. Un ulteriore vincolo per la mia azienda è la collocazione, essendo situata nel Parco Regionale Oglio Sud. Le zone “protette” denominate ZPS (Zone di Protezione Speciale) prevedono molte accortezze: investire soldi per l’impatto acustico, investire per l’impatto visivo e a monte di tutto abbiamo dovuto piantare una lunga fila di grandi piante alte, che circondano l’azienda, per evitare l’impatto ambientale. Dopo tutti gli accordi e le precauzioni, con la fine d’un lungo anno, si arriva all’atto di concessione che da il via per la costruzione. Nonostante tutto il tempo di costruzione è strettamente limitato: si hanno a disposizione solo tre anni per erigere la stalla, se in questi tre anni non è tutto concluso bisogna rifare da capo tutta la pratica esplicitata in precedenza. Mi reputo abbastanza fortunata perché posso addentrarmi in molti aspetti complessi, anche burocratici. Non bisogna quindi ritenere l’ingegnere solo una persona laureata ma anche una persona aggiornata e al passo con la tecnologia. Questo non è del tutto un lavoro d'ufficio perché, ad esempio, il sopralluogo in cantiere è necessario per apportare modifiche in corso d’opera: solo chi se ne intende in modo specifico può dare delle risposte.
Sogno di diventare una persona grandiosa, qualcuno di importante e tutto ciò deve essere affiancato da un ruolo all’altezza. Se un giorno avrò tra le mani quel “pezzo di carta” chiamato laurea, con scritto Aurora Anghinoni, potrò reputarmi fiera e quindi… realizzare quello che mi circonderà.
Aurora Anghinoni