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I CORAGGIOSI DI IERI E DI OGGI

Per noi oggi la libertà è una cosa normale, siamo nati liberi, non abbiamo dovuto faticare per ottenerla come i partigiani; loro sono civili dotati di coraggio e forza di volontà che senza mezzi di trasporto speciali o armi particolarmente pericolose si sono battuti per ottenere questa grande fortuna. E se un giorno capitasse di nuovo? Cosa faremmo? Avremmo il coraggio che hanno avuto i nostri bisnonni? Forse una risposta c’è: basta guardare avanti di 2000 km per capire che siamo tornati al punto di partenza e che la libertà è molto facile da perdere e difficile da guadagnare. 

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La libertà è un bene collettivo, appartiene all’umanità; la libertà è partecipazione, discussione, dialogo, opinioni diverse, contrasti, compromessi, è avere idee differenti dalla maggioranza. Per questo deve essere difesa e custodita gelosamente. La libertà, però, non è solo un diritto ma è anche un dovere: è un privilegio prezioso, inalienabile, ma non bisogna mai abusarne. Noi abbiamo il dovere e la responsabilità di non superare i nostri limiti. La sottile linea di confine che divide il bene dal male è quando a causa di un mio comportamento tolgo un diritto ad altre persone. Non abbiamo il potere di togliere diritti alle persone. Anche noi nel nostro piccolo possiamo discutere e confrontarci per trovare soluzioni a problemi che abbiamo in classe attraverso delle assemblee. Dobbiamo essere cittadini in piedi, liberi di esprimere la nostra opinione senza paura di essere uccisi, ma essere sempre rispettosi della libertà che ci è stata concessa.

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Rachele Baboni

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