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A COSTO DELLA VITA

Resistere alla fame, al freddo, alla fatica. Resistere ai ricordi, alla nostalgia di casa. Stare in equilibrio tra la nostalgia e la voglia di andare in fondo alla notizia. Entrare negli occhi della gente, nelle loro storie, senza farsi ingoiare dal loro dolore. Raccontare e testimoniare. Per passione, per necessità. Per amore della verità.

Dedicato a tutti i giornalisti, i reporter, i cameramen di tutti i conflitti di oggi e di sempre, caduti nel loro sforzo di darci con i loro occhi il sapore di ciò che nessun altro ci avrebbe detto.

 

Mi sveglio la mattina presto, faccio una colazione veloce, corro per non perdere momenti importanti da fotografare, cerco degli indizi in ogni singolo dettaglio, cerco di non perdere niente; come un predatore che non vuole perdere la sua  preda. Rischio la vita e convivo con la paura, ma ne sono consapevole, e so di essere responsabile di quello che penserà la gente guardando le mie foto. Sono attivo, in corsa, e sento sempre la sensazione di aver perso qualcosa. Cerco di rimanere totalmente impassibile mentre scatto una foto perché se non lo fossi, avrei dei pregiudizi e i miei scatti sarebbero diversi e non sarebbero sinceri. Ogni giorno provo paura, sento il frastuono dei carri armati e l’odore di morto sotto il naso ed è per questo che ho capito che la guerra è un grande leone, e noi siamo tutte piccole gazzelle. Rischio la mia vita sapendo che qualcuno nel futuro avrà bisogno delle mie foto per entrare nella storia e capirne veramente il significato. Di sera faccio una cena veloce, per poi uscire di nuovo a cercare momenti da fotografare, per poi tornare e selezionare le foto più significative e che ritengo più importanti da mandare al giornale, il più in fretta possibile. Dopo cerco di mettermi in contatto con la mia famiglia, e dire loro che va tutto bene, per non farli preoccupare. Molti altri fotoreporter  preferiscono non avere una famiglia, perché sanno che se ne avessero una non la considererebbero una priorità, dato che la loro è una vita da nomadi e, come persone a rischio, quella del genitore non è la vita che più gli si addice.

Sohaib Nasr Allah

Mattia Gandolfi

Diego Caporale

Martina Matei

Edoardo Fazzi

Caterina Canevari

Rachele Baboni

Tommaso Nardi

Singh Arashdeep

Sharon Cavaleru

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