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LETTERE PER DARYNA

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Adolescenti a confronto. Il progetto con Ucipem di Cremona

 

Sul Corriere della Sera del 25 febbraio 2022 è stata pubblicata la lettera di Daryna, una bambina ucraina che fino a qualche giorno prima dell’inizio della guerra passava le sue giornate scandite dalla scuola e gli impegni sportivi, oggi invece dal rumore delle bombe. Nella lettera Daryna racconta la sua giornata e fa un appello al mondo. I grandi parlano di banche, sanzioni, Swift... ma poi, la guerra è soprattutto una sirena che entra all’improvviso nella tua cameretta e ti dice che da quel momento in poi la tua quotidianità verrà calpestata. 

Gli alunni della classe 2^A hanno immaginato di scriverle una lettera per rassicurarla e mostrare la loro vicinanza. Confrontando le due esperienze, raccontano a Daryna del progetto “Affettività e adolescenza” realizzato con Ucipem di Cremona.

 

 

Bozzolo, 12 marzo 2022

 

Cara Daryna, 

 

io sono Eliza. Oggi è il 12 marzo del 2022. Tra dieci giorni è il mio compleanno. Compierò finalmente tredici anni. Sto frequentando la seconda media, in Italia. Io sono rumena. La maggior parte della mia famiglia abita in Romania. I miei genitori sono cresciuti vicino a Oradea, al confine con l'Ungheria. Fortunatamente lì i bombardamenti non sono ancora arrivati, ma ieri mattina al telegiornale ho sentito che il Presidente della Russia, Vladimir Putin, ha pianificato di attaccare anche la Polonia e la Romania. Ho paura di perdere i miei parenti, la mia casa e la mia città. Il nipote di mio zio e tanti altri uomini rumeni, dai diciotto ai sessanta anni, hanno ricevuto una lettera di allerta per arruolarsi nell’esercito in caso di un probabile assalto. Ho il terrore di non poter più ritornare nel mio Paese. Per ora non voglio rischiare, perché non riuscirei a reggere il dolore di dover lasciar andare mio papà a combattere. Lui lavora come camionista e il gasolio per il camion viene prodotto dai Paesi in cui si trovano grandi quantità di petrolio, tra cui la Russia. I prezzi sono anche aumentati molto.

Stanno perdendo la vita milioni di persone innocenti. Le donne per la prima volta hanno abbracciato un fucile. Sono stati bombardati ospedali pediatrici e asili. 

Tu non stai frequentando la scuola, i tuoi amici e le attività sportive. Non puoi sapere quando tornerai alla tua quotidianità. Sei privata di tanti diritti, come per esempio quello all’istruzione, al benessere e all'avere una casa. Ti risulta difficile comunicare con il mondo esterno perché la connessione internet funziona male. In Russia sono anche stati bloccati i social, in modo tale da impedire ai cittadini di essere informati su ciò che sta accadendo. 

Stai tranquilla perché il governo europeo e quello americano stanno cercando di migliorare la situazione grazie al dialogo, ma purtroppo ci vuole del tempo. Inoltre stiamo organizzando delle raccolte per donarvi i viveri, i vestiti e i giocattoli nuovi o usati. Anche la Romania, nonostante tutto, sta contribuendo tantissimo per offrire alle donne e ai bambini immigrati una casa dove rifugiarsi. Ciò mi ha colpito molto, perché è sempre stato considerato un Paese povero e privo di una vera e propria cultura. 

Ho partecipato a diverse donazioni. Questo pomeriggio ce ne sarà una ideata dal mio gruppo Scout. Prevedrà un incontro davanti all’Oratorio di Bozzolo dove portare libri, quaderni e giochi da regalare ai più piccoli. Essi verranno portati alla dogana di Sighetu MarmaÈ›iei, una piccola città rumena al confine con l’Ucraina. Inoltre ho ricevuto delle testimonianze da parte di un’amica di mia mamma, che ha vissuto la sua infanzia proprio in quel paese. Mi ha fatto vedere un video in cui un prete sensibilizzava la situazione attuale nei pressi della frontiera. Sullo sfondo si intravedeva la folla di gente che stava aspettando di ricevere del cibo e delle cure. Ero rabbrividita. Quelle immagini mi sono rimaste impresse come un incubo dal quale non vedevo l’ora di svegliarmi. 

La nostra vita è cambiata da un giorno all’altro. Ho tante domande per la testa, ma non esistono delle risposte.

Due anni fa c’è stato uno dei primi casi positivi della pandemia Covid19 in Italia. Era iniziato tutto in Cina, perciò eravamo tranquilli. Nessuno avrebbe mai pensato che tutti i cittadini del mondo sarebbero stati obbligati a rispettare delle regole per evitare i contagi. Non voglio che accada questo anche per la guerra.

A scuola ci viene insegnato che serve studiare la Storia per non ricadere negli stessi errori del passato, ma stiamo vivendo ancora dei conflitti nel nostro secolo. Mi sembra di ritornare agli inizi della Seconda Guerra Mondiale, eppure rischiamo di far scoppiare la terza. Inizialmente anche io come te non riuscivo a comprendere la gravità della situazione. Sentivo delle voci su una probabile invasione russa in Ucraina, ma non credevo che arrivasse veramente. 

In classe, con le pedagogiste del consultorio Ucipem di Cremona, ci siamo confrontati riguardo ai cambiamenti che avvengono al nostro corpo e alla nostra mentalità durante il periodo di adolescenza. Grazie a questi incontri ho avuto l’opportunità di conoscere meglio me stessa e i miei compagni. Ho capito che è normale avere dei momenti in cui sembra che vada tutto per il verso sbagliato. Credo che anche tu abbia le tue insicurezze, ma ora sei costretta a lasciarle da parte e pensare a dove puoi trovare un luogo per nasconderti dalla guerra. Non è giusto. Io sono riuscita a riflettere sulle mie emozioni, e sulla differenza tra la negatività e la spiacevolezza. Noi ragazzi siamo abbastanza maturi per capire certi fatti, ma ancora piccoli per renderci conto di altri. Siamo confusi. Non sappiamo che scelte fare, come superare una difficoltà, come riconoscere i veri amici e come sarà il nostro futuro, che ora dipende da un’inutile guerra. 

Spero davvero che tu e la tua famiglia riusciate a superare questo difficile momento della vostra vita.

Sii forte, credo in te!

Un abbraccio.

Eliza




 

Bozzolo, 11/03/22

Ciao Daryna,

 

mi chiamo Carmen Mazzali, ho dodici anni, abito a Bozzolo e frequento la seconda media della scuola Scipione Gonzaga. In questi giorni sto seguendo le notizie relative alla guerra tra Russia e Ucraina. Mi piacerebbe sapere com’è cambiata la tua vita in questi ultimi periodi e vorrei esserti di conforto, anche da lontano, per esprimerti il mio affetto, la mia vicinanza e se possibile anche in modo concreto inviandoti ciò di cui avresti bisogno (libri, indumenti, materiale scolastico). Cerco di immaginare come possa cambiare la vita e i pensieri di un adolescente come me che ha necessità di vivere e condividere la giornata con i suoi coetanei. Le notizie che i giornali riportano sono allarmanti per voi, per l’Europa e per il resto del mondo e credo che solo il dialogo tra i capi di Stato possa portare ad una riappacificazione. Come anche tu capirai noi Stati europei e l’America ti siamo vicini e cerchiamo di comprendere in che situazione risultate. Durante questo periodo il mio paese sta pianificando dei gesti di solidarietà e sta procurando sacchi a pelo, cibo, coperte e quant’altro per spedirli alle famiglie ucraine  che sono scappate senza niente, forse con lo smartphone, i documenti e uno zainetto. Io facendo parte degli scout, un gruppo di ragazzi attivi nella società e molto credenti, intervengo a contribuire nel cercare di porre speranza al tuo Paese, chissà, magari verranno dei bambini qui a Bozzolo. E sono più che sicura che noi, la scuola e tutte le altre autorità cercheranno di accogliervi nel migliore dei modi. Credo che noi scout siamo un gruppo molto elevato di ragazzi a cui piace aiutare gli altri, senza fare nessun pregiudizio. Tornando alla situazione della guerra, anche qui in Italia non è una delle migliori, il gasolio per le auto è aumentato, il gas per riscaldare la casa anche, e mio papà che non è in una bella situazione economica ne soffre tanto. Lui non ha un lavoro stabile, su cui una persona può contare di avere uno stipendio e questa cosa mi spaventa! Perchè se non dovesse ricevere il suo salario io non so come riuscirà a mantenersi. La guerra è incommentabile, io non ho mai vissuto una guerra prima d’ora e credo che per noi sia una cosa che non riusciremmo mai a comprendere. Penso che sia difficile anche per te, Daryna, capire perchè esistono dei conflitti, perchè i politici che non aprono gli occhi e non si rendono conto che scagliare la propria rabbia creando una guerra, è inaccettabile. Le guerre non le vogliono i cittadini, i bambini e i ragazzi, ma politici che non la conoscono, e chi invece non la conosce si fa un'idea subito di che cosa siano i conflitti. Le guerre vengono dichiarate da ricchi e potenti che però mandano a combattere persone povere, ed abolire la guerra è l'unica speranza per l'umanità. I ragazzi ucraini vogliono vivere l’adolescenza come chiunque altro e togliergliela non mi sembra giusto, tutti noi abbiamo dei diritti che devono essere rispettati ed ascoltati. Però fidati che l’Ucraina è uno stato forte, non devi abbatterti perchè sono sicura che passerete anche questo sforzo ed anche se è un territorio meno vasto, l’Italia vi aiuterà.  La guerra rende gli altri anonimi e sacrificabili. Ognuno di noi è libero di avere la propria libertà a prescindere da qualsiasi cosa, ma al tuo popolo è stata tolta e siete consapevoli che una bomba vi può distruggere la casa da un momento all’altro. Mi colpisce molto la tranquillità che aveva esercitato Putin quando ha annunciato alle truppe russe di invadere l’Ucraina, è stata una tranquillità surreale. Qual è stata la tua reazione quando il presidente russo ha dichiarato guerra all’Ucraina? La mia è stata pessima, mi ricordo di sera, al telegiornale c’era molta confusione e molti servizi che ne parlavano, avevo fatto anche un commento con mia mamma riguardo a ciò, e ci siamo accorte di aver parlato più di un’ora. Sono sempre stata una persona molto attenta alle guerre e ai fatti negativi che accadono nel mondo, ma questa mi ha fatto realmente capire cosa vuol dire lasciare la propria casa senza niente, con uno zainetto al massimo e avere la costante paura di non ritornare alla vita normale che facevi due giorni prima, proprio come è capitato a te Daryna. Anche io avrei scritto a una delle mie amiche più fidate. Nella mia classe ci sono ragazze fantastiche e molto disponibili. L’anno scorso mi sono ritrovata a raccontare giorno per giorno delle cose a una mia amica molto fidata, una persona estroversa e molto empatica. Nonostante ci conosciamo da quando ho iniziato il mio percorso delle scuole medie, le voglio un bene dell’anima ed è lei a rassicurarmi ogni volta e a non puntarmi il dito contro, ho molto rispetto verso di lei. La realtà mi ha smentito più volte negli ultimi periodi. In particolare, la morte di mio nonno materno. Quando è morto ero paralizzata e non sapevo cosa dire o come affrontare la situazione. Nei primi giorni sfogavo la mia tristezza stando in silenzio, senza mangiare. Non stavo proprio bene, ma successivamente ho iniziato a “sciogliermi” ed accettare questa brutta notizia. Ovviamente ci sono stati, e ci sono ancora dei momenti in cui provo nostalgia, ma cerco di affrontarli con il sorriso, cerco di distrarmi molto leggendo, studiando e magari uscendo a fare una passeggiata. A volte la realtà fa male, nessuno vorrebbe che qualcosa o qualcuno ci togliesse le cose positive che ci fanno stare bene, come è successo alla tua amata Ucraina, che ti è stata sottratta poco tempo fa; in questo caso la realtà è difficile da accettare perché la guerra non è un'abitudine e per una bambina adolescente che frequenta la scuola, gli allenamenti e la vita sociale ancora meno. Sono più che sicura che ne uscirete vincitori, tenete duro! Adesso voglio raccontarti dell’attività che ho fatto a scuola. Il progetto è stato proposto da Ucipem, e tu dirai ”Che cos’è l’Ucipem?” L’Ucipem è un consultorio familiare. Il consultorio si avvale di psicologo, pedagogista, ostetriche, assistenti sociali, educatore, consulente etico, ginecologo, ostetrica e tanti altri soggetti professionali. Nel primo incontro, fatto online via meet, ci siamo presentati e abbiamo scritto su un foglio il nostro nome e una nostra passione e dovevamo motivarne anche il perché. Io come passione ho scelto la pallavolo, appunto perchè la pratico ed è uno sport che mi interessa tanto, ma anche perchè mi emette spensieratezza e tranquillità. Successivamente ci hanno detto che dovevamo cercare un’immagine o un oggetto che per noi caratterizzasse l’affettività. Io ho scelto la foto, che avevo stampato il giorno prima, era quella di mia sorella Vittoria al termine della gravidanza. Ogni volta che guardo quella foto provo gioia e benessere perchè vedere mia sorella che sta per diventare mamma mi emoziona….e soprattutto io sono diventata zia! A dire il vero, finito l’incontro, ero molto meravigliata da quanto le pedagogiste mi avessero coinvolto nel loro discorso e nella nuova attività che mi aspettava. Nel secondo incontro, svolto a scuola, siamo andati nell’aula di robotica. A parer mio, l’aula più bella della scuola. Per recarci alla meta abbiamo fatto una fila in base ai mesi di nascita. La mia amica Martina era la prima, essendo nata a Gennaio, io invece ero una delle ultime. Sono nata a Settembre. Nell’aula abbiamo ascoltato diversi suoni e dovevamo dire che sensazioni ci trasmettessero. Dopodichè le pedagogiste hanno collegato il computer alla lavagna lim e hanno mostrato una slide di un power point con delle parole/verbi del tipo: insicurezza, indecisione, ma anche empatia, letizia. Ci avevano spiegato che dovevamo realizzare un piccolo libro che contenesse sulla facciata scelta dal power point, una seconda facciata con un momento in cui ho provato quell’emozione ed infine rappresentare, con la nostra creatività, quel sentimento con della stoffa fornita da loro. Io ho scelto la parola “indecisione” e la provo su me stessa e sugli altri, sono molto indecisa di me e cambio spesso umore, non rendendosi neanche conto. Rispetto alle amicizie, sono molto incerta su chi sia il vero amico e chi no. Io sono amica di tutti ma di amiche e amici veri ne ho assai pochi, credo come tutti; invece la stoffa che ho utilizzato è formata da tanti colori diversi, proprio perché quando sono indecisa non ho un colore stabile. Nel terzo incontro (ultimo), sempre in presenza, siamo scesi giù per le scale e siamo andati in cortile, quello in cui di solito facciamo la ricreazione. Abbiamo formato un cerchio e ci hanno divisi per colori, blu e giallo, come la bandiera dell’Ucraina. Io ero il giallo. E siamo arrivati al compromesso che le persone con il colore giallo dovessero formare un cerchio interno. Dopodichè abbiamo esposto i nostri libretti, fatti la volta scorsa e sono emerse dai miei compagni cose piacevoli e spiacevoli, come è normale che sia. Finito di esporre i libretti abbiamo formato alcuni gruppi e siamo andati sempre nell’aula di robotica, dove le pedagogiste ci hanno fatto fare un lavoro particolare. Dovevamo spiegare cosa fosse per noi la crescita, individuare le cose spiacevoli e piacevoli dei maschi e delle femmine, formare una ricetta, decidere tu se dell’amore o dell’amicizia e infine raccontare la storia di un brufolo. Devo dire che tra la classe sono emerse tante cose piacevoli e credo che questa attività ci abbia fatto crescere. In questo momento di crescita vivo alcune paura e insicurezze, l’insicurezza è riguardante il mio fisico fisico, però devo dire che ho capito cos’è veramente l’adolescenza. Per te cos’è l’adolescenza Daryna? Per me l’adolescenza è un periodo strano, in cui non sappiamo neanche noi cosa vogliamo, ma è anche un periodo in cui il nostro corpo cambia e forse è normale avere delle insicurezze. Ho conosciuto di più i miei compagni e adesso ognuno di noi sa le fragilità dell’altro e credo che questa cosa sia un bene perché c’è sempre bisogno di aiuto e non andare avanti come un treno senza ascoltare il parere degli altri.. 

Mi ha fatto piacere parlare con te Daryna, spero tu stia bene…fammelo sapere!

Carmen Mazzali



 

San Martino Dall’Argine,12/03/2022

Ciao cara Daryna,

 

sono Silvia Makishti, una ragazzina di dodici anni che vive in provincia di Mantova, in Italia. Frequento la seconda media in una scuola vicino al mio paese. Io sto seguendo ogni cosa che sta succedendo nel tuo Paese, mi dispiace tantissimo che le persone che vivono in Ucraina stiano scappando, si stiano preparando come militari o siano già morti durante un bombardamento. Ma l’Ucraina è uno Stato forte, non devi abbatterti dal fatto che geograficamente è molto meno vasta della Russia, perché ha tutto il mio appoggio, l'appoggio di tutti gli italiani. La guerra non ha mai risolto nulla. La guerra ci rende anonimi, sacrificabili, ombre nere capaci di uccidere ma senza volto, perché lottano per un ideale in cui solo pochi credono. Ognuno di noi deve avere la propria libertà, a prescindere da qualsiasi cosa. Ma a voi è stata negata, siete costretti, perché siete consapevoli del fatto che una bomba può distruggervi la casa, può uccidervi… ma tutto questo non è normalità Daryna, non pensarci neanche per un secondo. Niente di quello che sta succedendo è normale, mai lo sarà. Forse non ci crederai neanche, ma io ho ragionato sulla situazione dell’Ucraina per più di un’ora con una mia amica. Per farti capire che vi siamo vicini tutti, non vi aiutiamo militarmente per cercare di fermare tutto questo, anche perché sarebbe inutile. Se l’Europa e l’America mettessero insieme i loro soldati, sai come scapperebbe la Russia? Ma vogliamo far placare tutto, senza armi, senza bombe, ma soprattutto senza persone umane che ci rimettono la propria vita. 

Anche io avrei fatto le stesse cose che hai fatto tu: avrei subito scritto alle mie amiche, capire come stavano loro e magari cercare di tranquillizzarle.  Mi sarei arrabbiata tantissimo con il presidente russo. Lui non ha il diritto di rovinarvi la vita, distruggervi economicamente e rimuovere la libertà di stampa in Russia, ha solo la possibilità di farlo. Poi ci sono questioni di principio, se per lui era così fondamentale non avere l'esercito americano, la “Nato”, nel confine con la Russia, usare le armi invece di fare un discorso era così necessario? Sappiamo tutti che non lo è, ma la fame di potere è troppo potente. Riesce ad opprimere la coscienza, che fa prendere la strada più solidale, quella più giusta in questo caso. Sono veramente scioccata dalla tranquillità di Putin, come avrai visto e sentito anche tu, lui ha parlato di tutto ciò con una serenità disarmante. Come se fosse una cosa comune, per LUI e SOLO LUI, essendo militare. Chiedere di andare via dal proprio Paese, perché verrà devastato e chi sarà lì verrà ucciso, è completamente disumano. Non ci sono più commenti per il comportamento così cattivo di Putin, anche avendo negato i funerali per i soldati russi morti, ha detto di voler mettere una bomba nucleare per distruggere l'Europa. Per aver rimosso la libertà di un pensiero sui social, bloccandoli completamente. Sono rimasta senza parole. Letteralmente. Bombardare un ospedale pediatrico, con una donna incinta, che è dovuta scappare per poi dare luce il suo bambino. Distruggere un luogo che stava continuando a migliorare nella sua indipendenza, guadagnata dal 1991. La tua città è devastata, non dalle bombe, ma dalla crudeltà. Vedere donne maltrattate, sole senza il marito, senza un soldo in tasca, con tanti figli, anche della mia età, che vogliono vivere un’adolescenza serena. Non vedere morire i bambini in ospedali distrutti, bambini tenere in mano un fucile, ragazzi senza la possibilità della scuola, allenarsi come piace fare a te, adulti che chiedono pietà perché la loro situazione economica è disastrosa. Anziani costretti a diventare militari. L’Ucraina è circondata da sottomarini e carri armati.

Io e molti altri italiani vi sosteniamo. Nella mia classe, la rappresentante di classe ha attaccato alla bacheca un elenco di associazioni cui inviare gli oggetti necessari per la sopravvivenza Ho donato molte cose, tra vestiti e cibo. Nei giubbini ho messo dei biglietti, con la traduzione di “Andrà tutto bene!” in Ucraino. Può far sentire meglio, anche solo per un minimo secondo, ma voi non dovete mai perdere la voglia di vivere. Anche l'Italia sta mandando tantissime sanzioni alla Russia, un mezzo con cui si afferma l’autorità e si impone il rispetto di una norma. Io voglio essere sincera con te, ho pensato fosse una vera stupidaggine, che Putin non avrebbe mai cominciato la “terza guerra mondiale”. Si sarebbe messo tutto il mondo contro, visto quello che è successo nella seconda guerra mondiale. Pensavo che l’uomo avesse ormai capito che la guerra porta solo distruzione e odio. Invece no. Non smetto di pensarci un secondo, ho come un “nodo” in gola e può slegarlo solo la pace. Una cosa quasi impossibile ad oggi. 

Una settimana fa abbiamo fatto un’attività stupenda! Riguarda il consultorio UCIPEM, sono arrivate due pedagogiste e una psicologa. Abbiamo fatto tre incontri, uno online, gli altri due a scuola. Mi è piaciuta tanto questa esperienza e ho conosciuto aspetti interessanti sui miei compagni. Molti vedono la vita diversa da come la vedo io. Abbiamo fatto dei biglietti con scritto una parola che secondo noi rappresenta la crescita, e nell'incontro successivo un confronto uno con l’altro. Nessuno ha scelto la parola che ho scelto io, “ansia”. Alcuni sentimenti simili, altri molto diversi. Confusione, shock, gioia, felicità, paura, circa tutti così. Io trovo tutti maturati dall’anno scorso, ma superficiali. Alcuni non vedono la profondità, come piace vedere a me, rimangono in superficie. Mi piace quando la mia classe riflette insieme, parlare di un argomento, conoscere le opinioni degli altri, far capire la mia, dare un mio commento se è opportuno. Dovremmo farli più spesso, perché è una classe con tante possibilità intellettuali, una classe unita, con un cuore enorme. Abbiamo parlato di crescita…per me la crescita è un insieme di emozioni. Da un lato è un incubo perchè ho paura del mio futuro, sono molto confusa su quello che mi piacerebbe fare tra superiori, amici e lavoro. Sono poco affine al mio corpo. È una strana cosa non piacersi più come prima e cominciare a fare di tutto per dimagrire. D’altro lato crescendo scopri sempre cose nuove, capisci meglio i fatti che accadono, in poche parole sei più matura e indipendente.

Daryna, la vita è come una giostra, fatta di alti e bassi. La vita può regalarci sorprese ma anche situazioni terribili, momenti che ti rimangono dentro, che ti restano nell’anima e non escono più, o forse è quel pensiero che ci rimane incollato in testa. Una di queste è la guerra. Daryna non devi MAI perdere la speranza, anche se ne hai pochissima ora, è comunque necessaria per sopravvivere questa situazione. La speranza è l'ultima a morire. L’Ucraina ce la farà. Non buttarti giù mai, credi nel tuo Paese, credici. Sempre. Io sono disperata al pensiero di vedere carri armati andare avanti indietro, un allarme acceso e rimbombante nella testa. Il fatto che l’Italia non sia all’interno del conflitto, e che io stia così male per questo fatto, non voglio immaginare voi. Se fossi nella tua situazione sarei completamente distrutta. Io non riesco a capirti ma non voglio immaginare la tua angoscia la tua rabbia. La frustrazione che provi per Putin, la sua perfidia non ha un limite. Ho paura che possa uccidere altri, attaccare l’Italia. Finire la guerra non avrebbe senso e non sarebbe bene per la sua reputazione, anche se la mia stima l’ha persa da un po’, da un bel po’.  Non avrebbe senso finirla ora perché le persone che sono morte per la Russia per cosa ci sono andate se non hanno  avuto quello che volevano? Sarebbero morti ingiustificate. La pace è, tranquillità e armonia tra le nazioni, senza alcun tipo di conflitto mondiale o civile. È molto semplice parlare di uguaglianza e indipendenza; ma concretamente nessuno sa veramente mettersi nei panni di chi sta in una situazione peggiore di noi. Non ci sarà mai la pace, nel vero senso della parola: un dono unico, il dono più bello che l’universo poteva regalarci, ma non si può considerare bello un mondo formato per metà da persone ricche e l’altra metà di povertà, guerre che distruggono popolazioni. Ho visto un video in cui alcune ragazze ucraine hanno dato del cibo a un militare russo e gli hanno prestato il telefono per parlare ai suoi cari. Era in preda alla disperazione, distrutto fisicamente e psicologicamente. Hanno pure consolato i suoi parenti. Voi ucraini rendete l’Ucraina unica grazie alla vostra solidarietà, anche in questi momenti dove siete voi nel mirino dell’ingiustizia. 

Non so nulla di te, se sei fuggita, se sei ancora a Kiev. Non ho informazioni. Ma Daryna non perdere mai la speranza. Mai.

Se riceverai questa lettera, mandami tue notizie…

 

ps: siamo con voi, vi daremo tutto il nostro sostegno, la nostra protezione, le nostre donazioni. ANDRÁ TUTTO BENE!

 

Silvia 






 

         Bozzolo, 11/03/2022

Cara Daryna, 

mi chiamo Diego, ho tredici anni e vivo in Italia. Leggendo la tua lettera riga dopo riga l’angoscia sale, fino allo spavento quando chiedi un’arma. I ragazzi come noi chiedono o danno per scontato che ci vengano dati campi per giocare e scuole per imparare, tutto ciò che stai vivendo mi sembra assurdo. Condivido le emozioni che provi verso questa guerra, in me sono attutite perché vivo lontano da te ma penso che sarebbero più forti se fossi al tuo posto. Io non so chi abbia ragione tra Russia e Ucraina, ma sono sicuro che se uno Stato ne invade un altro con le armi, di sicuro è nel torto. L’Ucraina, la Russia e la Bielorussia sono unite da forti legami culturali. Si sono separate in tre nazioni distinte nel 1991. Putin ripete spesso che russi e ucraini sono lo stesso popolo. Questa guerra è dovuta al fatto che lui vuole mantenere l’Ucraina sotto il controllo di Mosca. Ciò che mi ha scosso maggiormente di questa guerra è soprattutto che non si può più andare a scuola e anzi si arriva addirittura a desiderare di avere un’arma. In Ucraina i giovani stanno vivendo con la paura che una bomba gli cada sulle case e che vengano uccisi. Essi sono privati dei loro diritti dell’infanzia ossia di andare a scuola, giocare, fare sport o incontrare i propri amici. Io spero che si trovi una soluzione in breve tempo e che tu possa tornare a condurre la tua vita di sempre. Anche a me è capitato che la realtà mi smentisca ad esempio quando ero convinto che il Covid iniziato a Wuhan restasse solo in Cina, invece molto velocemente si è diffuso in tutto il mondo. La mia reazione da iniziale stupore si era trasformata in tristezza per non poter incontrare gli amici e fare tutte le cose quotidiane fuori di casa ma si doveva stare chiusi nelle proprie abitazioni. So che non è proprio la stessa cosa, lì adesso non si muore per un virus che lascia ancora molti punti oscuri sull’inizio del contatto con l’uomo ma la morte arriva per mano di persone che dovrebbero essere come fratelli e volere il bene di tutti, la libertà e non brandire armi di nessun genere. Le guerre portano alla disumanità. Dall’esperienza con le pedagogiste dell’Ucipem ho imparato che l’adolescenza è un periodo difficile, pieno di emozioni, di cambiamenti del corpo,si è nel passaggio da bambino ad adulto per cui si è confusi. Ho capito che i miei compagni non sono molto diversi da me perché stanno vivendo i miei stessi cambiamenti. Sto vivendo questo momento della crescita pieno di perplessità, dubbi ed emozioni. Sto provando spesso ansie che prima non avevo mai provato per certe cose, felicità per situazioni che prima non mi rallegravano e emozioni che prima non emergevano. Ti consiglio di non preoccuparti troppo perché hai già vissuto un periodo in cui si doveva stare chiusi nella propria casa, anche se per te adesso può essere un bunker, perché poi ne siamo usciti anche se non proprio tranquillamente. Al tuo posto avrei un comportamento molto simile al tuo. Quello che ti è successo e stai vivendo è terribile, le bombe fanno paura a tutti e non è la stessa cosa incontrarsi di persona con gli amici e vedersi sui social, stai vivendo un periodo terribile. Io temo che la guerra peggiori, e che molte persone soffrano e muoiano. Non so come si risolverà la situazione ma spero in una soluzione pacifica. Io non ho uno zaino salvavita… per ora, ma spero che non ne abbia mai bisogno.

Diego

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