LA MIA STRADA
Percorrere la mia strada, scrivere la mia storia, senza che nessuno possa scriverla al posto mio. Sono libera, di scegliere quale cammino intraprendere, anche se la strada è quella più difficile, perché sono libera di puntare la meta che scelgo di raggiungere, padrona delle mie idee e dei miei sentimenti, delle mie imperfezioni e difetti, mostrandomi per come sono davvero: diversa perché libera, diversa perché unica.
Sono libera di prendere parte alle discussioni, respirando un’aria che odora di vita, udendo suoni che urlano mille idee sovrapposte, con nessuna di queste che urli più forte delle altre, perché tutte sono su uno stesso piano. Grazie al sacrificio di chi mi ha preceduta no devo rinunciare ad idee e opinioni, per poi tornare alla stessa vita di sempre: tacere, obbedire e acconsentire. Oggi la mia libertà è un diritto che ho il dovere di difendere, un dono così difficile da ottenere ma così facile da far scivolare via. Sono orgogliosa di essere nata libera e di aver ricevuto in eredità la storia di persone che hanno toccato con mano un’esistenza scandita da restrizioni e sopraffazioni. In quegli anni tragici e bui del mio Paese, alcune persone hanno saputo battersi per l’imperfezione bellissima e difficile della democrazia, vincendo il silenzio dell’oppressione, battendosi per il domani, anche se quasi del tutto consapevoli che questo non li avrebbe visti partecipi. Vivere con la consapevolezza di non essere nati per restare fermi a guardare in silenzio, ma di gettarsi nella mischia e sentirsi se stessi, con la possibilità di vivere la verità senza vergogna. Questa, secondo me, è libertà.
Caterina Canevari